Credito residuo Carta RdC al 31 dicembre 2023: che fine fanno i soldi?
- redditodelcittadin
- 29 dic 2023
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Credito residuo Carta RdC al 31 dicembre 2023: che fine fanno i soldi?
Con l’imminente archiviazione della misura, anche la relativa carta prepagata RdC è destinata a finire nel dimenticatoio, ma – dicevamo – la domanda che in molti si pongono è la seguente: che fine faranno i fondi residui sulla card RdC dal primo gennaio prossimo? Ebbene, il Ministero del Lavoro ha risposto in questi giorni, con un chiarimento che ha l’utilità di specificare quanto segue:
- conseguentemente, le somme inutilizzate perché non spese al 31 dicembre 2023, potranno essere sfruttate nei mesi che verranno, ma pur sempre rispettando la scadenza indicata sulla carta RdC.
Quando viene disattivata la Carta RdC?
Attenzione anche alla disattivazione della carta RdC, successiva allo stop del reddito di cittadinanza.
Infatti, dopo sei mesi dall’ultimo versamento, detta carta smetterà di funzionare, anche qualora vi siano somme rimanenti.
Ecco perché i beneficiari del EX reddito di cittadinanza debbono ricordare che dal prossimo luglio 2024, le eventuali somme residue saranno perse e che è consigliabile spendere quanto prima.

Assegno Unico Figli su RdC: cosa succede dal 2024
Dunque la carta RdC, pur con il passaggio all’Assegno di inclusione, continua ad avere rilievo. Basti pensare a quanto indicato nelle istruzioni Inps nel messaggio n. 2896: nel testo si precisa infatti che, ai nuclei familiari che terminano di percepire il reddito di cittadinanza al 31 dicembre e che non hanno fatto domanda di assegno unico, la prestazione di sostegno per figli a carico continuerà comunque ad essere versata sulla card RdC, fino alla mensilità di febbraio (sulla scorta dell’ISEE 2023). Ma, nel frattempo, sarà pur sempre compito dei beneficiari, rendere nota la scelta di una modalità di versamento diversa per l’assegno unico, presentando una domanda ad hoc per questa prestazione. Anzi dalla mensilità di marzo, per continuare a ricevere il contributo, è obbligatorio aver presentato la richiesta di assegno unico, ma attenzione perché quest’ultima non è sostituita, in alcun modo, da quella per l’assegno di inclusione.
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